lunedì 16 dicembre 2013




Essere italiani oggi,  senza indignarsi.

 di Gianni Conti
 

 

Ci avviciniamo all’inverno in un clima di maggiore ottimismo rispetto al 2012. Il “malefico” spred appare meno preoccupante degli anni scorsi, la produzione industriale, dopo molti anni di enesorabile rialzo, sembra in leggera ripresa nonostante le delocalizzazioni, il rallentato credito bancario e soprattutto il calo crescente dei consumi, nonché i ritardati pagamenti dello Stato e  degli Enti locali. C’è, purtroppo, la stagione dei contratti e un “Patto di stabilità” che non promettono niente di stabile sul piano politico e sindacale. Infatti, dopo la spaccatura del partito di Berlusconi e la presa di posizione della componente governativa facente capo ad Alfano, quest’anno non pagheremo l’IMU sulla prima casa. Il PD, grazie all’imposizione sugli immobili sul modello di “service tax”, riformula le tasse con elementi di maggiore progressività. Sugli effetti della legge, cosiddetta “Patto di stabilità”, secondo i vertici dell’Europa, le prospettive dell’economia italiana inducono a valutazioni ancora pessimistiche. Sul piano politico, invece, i partiti italiani, vecchi e nuovi, o in via di “costruzione”, sono tutti in fibrillazione. Occorreva che cambiasse la società italiana per arrivare ai cambiamenti dei partiti. Infatti la società di oggi non è più la società degli anni ’60 e ’70, e quindi è necessario prenderne atto, e adeguarsi prima che l’antipolitica abbia il sopravvento in modo populista o, addirittura, anarcoide. La crisi  coinvolge  tutti i partiti; quelli di destra, di sinistra e di centro. Prosperano (attualmente) i cosiddetti “Grillini” per la comprensibile indignazione dei cittadini; spettatori inermi di fronte ad uno spettacolo degradante; fatto di “Porcellum”, di ruberie, di sprechi, d’incompetenza, di carrierismo e di vuoti proclami. Dunque, la società d’oggi non si controlla più con facili promesse ed apparati pletorici e burocratici; i partiti non possono dare più risposte valide e concrete alla società italiana sempre più complessa se non possiedono una classe dirigente seria, preparata ed onesta; che dispongano strutture di analisi del sociale e dei mutamenti del mondo del lavoro e dell’economia globalizzata. E’ necessario ridare fiducia e speranza al cittadino, soprattutto alle nuove generazioni. Leggere la situazione italiana attraverso l’osservatorio artigiano di Mestre, le analisi dell’Asso Industria per bocca del Presidente Squinzi; i dati e le cifre della confederazione del Commercio ci sente quasi trascinati  nel mezzo di uno scenario sconvolto dalla tempesta e dominato dalla desolazione.

Le analisi non contengono soltanto una spietata denuncia del calo costante della crescita economica e del cosiddetto PIL, ma anche i mali del Bilancio dello Stato e quindi dell’economia del Paese. Tra questi mali c’è l’esigenza di semplificare un complesso rapporto tra finanza statale e finanza regionale e degli enti locali in un quadro di più rigoroso controllo della spesa. Detto questo, è necessario sorreggere il Governo Letta nello sforzo immane che è chiamato a compiere; e cioè, compiere la “quadratura del cerchio” in un clima avvelenato tra le forze politiche. Mai come in questi ultimi anni si è invocato concordia e amore per il bene comune, per il Paese, per la famiglia. Assistiamo, invece a contrapposizioni tribali altro che ideologiche. Non è servita a niente l’esperienza dirompente del partito armato del terrorismo. Però occorre ancora sognare: sognare la “Grande riforma istituzionale” per dare spazio e idealità alla nuova classe dirigente del nostro bistrattato Paese. E poi, solo i giovani hanno diritto alla protesta, che è sintomo di maturità e presa di coscienza di una nuova società che ha necessità di nuove spinte ideali ma anche di fatti concreti sul futuro delle nuove generazioni. La particolare sensibilità dei giovani, soprattutto quelli delle isole e del Sud in genere, di avvertire e di assumere posizioni di pungente critica, è il sintomo più evidente del “loro” impegno civile; la protesta contro la degenerazione politica, che ha trasformato i partiti in fantomatiche aziende personali, capaci di sformare programmi elettorali ingannevoli, “slogans”, e promesse da marinai, senza carica ideale, né politico né sociale. A cinquanta dalla morte di Kennedy, i fatti storici ci dimostrano che la reazione conservatrice è sempre in agguato, pronta a colpire ogni nuova idea di cambiamento.

lunedì 2 dicembre 2013


INTERNET

SICUREZZA E PRIVACY

              

Il tema della sicurezza e della privacy nei sistemi informatici ci pone non poche riflessioni sulla rivoluzione informatica, sulle origini dell’internet,  sulla  dimensione sociale,politica, economica commerciale della rete.

In pochi anni abbiamo assistito a trasformazioni dei computer da macchine “mangia numeri, nate per effettuare operazioni matematiche troppo complicate per la mente umana, in macchine “tutto fare” che consentono di scrivere e immagazzinare milioni di pagine, rispondono al telefono, offrono giochi interattivi molto realistici

Che cosa è internet? A cosa serve?

La grande rete informatica ha assunto nel tempo una notevole importanza poiché ha  la capacità di soddisfare il bisogno di comunicare. Internet è un sistema astratto, ma può sostituire telefono,fax,posta,giornali,tv. La caratteristica fondamentale di internet, è quella di essere una risorsa formativa e luogo di interazione culturale sociale ed economica, che si può svolgere in un luogo virtuale, accessibile per via telematica in cui non è indispensabile avere una realtà fisica. Con il trascorrere degli anni la comunicazione via web ha accentuato le caratteristiche di strumento di ”comunicazione globale”,mostrando capacità di adattamento alle necessità improvvise dei suoi utenti. Oggi, la condivisione delle informazioni su scale sempre più vasta rende complessa l’attività dei dati riservati;la possibilità di diffondere le informazioni attraverso strumenti on ed off-line aumenta il rischio che tali informazioni vengano trafugate da malintenzionati. Certamente uno dei luoghi comuni più frequenti dell’odierno dibattito in corso nel nostro paese sul tema del diritto alla riservatezza è l’osservazione secondo la quale “non c’è Privacy senza sicurezza”. Infatti sia la direttiva n. 46/95 in tema di libera circolazione dei dati personali,quanto la legge 675 del 96 sulla privacy,(a sua volta sostituita dal Dlgs. 196/2003),stanno ad indicare l’architettura della sicurezza sia, sotto l’aspetto tecnologico,sia quello giuridico. La sicurezza del transito dei dati su internet è un problema che riguarda principalmente la moltitudine di navigatori che si collegano alla rete attraverso le normali linee telefoniche o attraverso collegamenti ADSL. Si può avere una sicurezza al 100% e una privacy al 100%? Penso proprio di no. Ma un richiamo alle regole ai colossi della rete (Google,Skype,ecc.), in modo da coniugare protezione dei dati e trasparenza,potrebbe rendere la rete uno strumento di democrazia. Per quanto riguarda l’utilizzo privato del personal computer,tanti sono i problemi, da quello  legato alla pirateria del soft-weare, alla copiatura dell’uso non autorizzato dei PGM di  proprietari,ossia creati da aziende informatiche e distribuite a pagamento,ai virus, ai diritti di autore,allo sviluppo del commercio virtuale,agli Hacker. Oggi, tutti sono in rete dai bambini di 10 anni ai nonni over 65. I siti di socializzazione sono un fenomeno sociale ed economico in crescita esponenziale e tra le nuove generazioni va promosso un uso responsabile. Soltanto attraverso la conoscenza si può arrivare alla sicurezza. Perciò,consapevolezza e coscienza, possono allontanare una buona parte dei  pericoli della rete. Occorre la collaborazione di tutti  per avere maggiore sicurezza soprattutto per i bambini e i ragazzi. Per questo, internet andrebbe insegnato a scuola,far capire ai ragazzi l’importanza di questa forma nuova di comunicazione. I giovani rischiano ogni giorno di finire in una delle mille trappole di cui è disseminato il web. Non è per caso che la UE ha chiesto uno sforzo sia all’industria sia agli utenti per rendere il web meno pericoloso per la propria privacy. La rete ha una capacità straordinaria di coinvolgimento e influenzare il sentimento di milioni di persone e lascia tracce indelebili. Ecco,perché,internet va usato con intelligenza e soprattutto buon senso,diversamente può diventare un canale di ingiurie, di vessazioni, di violenza attentando alla dignità della persona umana.

Ma se facciamo riferimento  ai dati pubblicati dai mass-media, non lasciano tranquilli i genitori. Secondo una ricerca Save The Children, l’8% dei minori tra i 14 e i 16 anni che usa internet, mette in rete le proprie foto in cui appaiono nudi. Socialmente ci troviamo di fronte a una generazione curiosa che se da un lato dimostra attenzione e familiarità nei confronti della rete a livello tecnologico, dall’altro non ha ancora gli strumenti per poter individuare possibili pericoli derivanti dalla stessa. Il disagio dei giovani, in questo periodo ha portato alla cronaca fatti molto gravi che a volte sfociano nel suicidio. Come  nel caso di una ragazza di 14 anni di Novara che, a causa di  messaggi  offensivi diffusi  sul web  è stata spinta al suicidio. Oppure, il caso dell’adolescente di 16 anni, gay, di Roma che si lancia dalla finestra, perché veniva deriso dai suoi coetanei sul social network per la sua omosessualità. 

Va sottolineato che i giovani utilizzano internet per scopi di comunicazione spendendo il loro tempo libero on-line, connessi ai siti social network,servizi di messaggistica e programmi di posta elettronica .Ma spesso situazioni di sicurezza non elevata permettono a chiunque di impossessarsi di informazioni personali . Il web è come una medaglia a doppia faccia, si divide tra perversioni e miracoli,un po’ l’uno un po’l’altro .Internet e diventato uno strumento indispensabile della nostra vita ma spesso è anche il posto dove si annidano trasgressioni e desideri inconfessati che vanno dal voyerismo, al brivido del gioco d’azzardo. Uno dei fenomeni del momento sono ad esempio,le cosiddette web-cam girl,ossia ragazze, giovani donne, spesso studentesse o impiegate che si spogliano o si prestano a giochi erotici in cambio di soldi. Come più volte ricordato, la rete Internet è strutturata per favorire la circolazione dell'informazione, che in alcuni casi può essere pubblicata e veicolata” anonimamente”. Non per questo, bisogna criminalizzare internet. I toni apocalittici che la stampa ha spesso usato al riguardo hanno creato, in maniera ovviamente non del tutto ingiustificata, un sentimento di diffidenza che porta tipicamente a considerare la rete come uno strumento inadatto ai ragazzi e ai bambini. Non è cosi. Se da un lato esiste un rischio effettivo che giovani e giovanissimi possano raggiungere informazioni riservate ai soli adulti, dall'altro è anche vero che iniziano a diffondersi strumenti efficienti per guidare la navigazione dei bambini e ragazzi verso rotte sicure. Colpevolizzare il web però sarebbe un errore e  lo dimostra il fatto che in molti casi è stato proprio grazie al suo utilizzo che si sono potuto sconfiggere tragedie. A. Eisten diceva:”la perfezione della  tecnologica e la confusione degli obbiettivi sembrano caratterizzare la nostra epoca. Probabilmente aveva ragione.
 
Sossio Settembre
 
 

 

giovedì 28 novembre 2013

Il QUINTO SEMINARIO: 10/05/2014

Alfabetizzazione funzionale di base: le competenze della
scuola
(Incontro conclusivo per le insegnanti sul percorso attuativo delle indicazioni per il curriculum)

Docente: 
Prof.ssa Margherita Bellandi

Luogo: da definire

Costo: gratuito

IL QUARTO SEMINARIO: 15/03/2014

L’apprendimento dell’umiltà intellettuale: dall’humus del terreno alla cultura
(Seminario di aggiornamento per la primaria e secondaria di primo grado)

Docente: 
Dott.ssa Anna Borgia

Scopi del seminario:

1- L'apprendimento dell'umiltà intellettuale: dagli errori personali alle opportunità, acquisizione dello spirito positivo.
2- L'arte di saper fare domande giuste: il metodo di studio come incremento della curiosità sulle proprie capacità.
3- Studiare con i figli: il superamento del panico e dell'apprensività genitoriale, come essere emotivamente controllati.

Luogo: da definire

Costo: gratuito

IL TERZO SEMINARIO: 15/02/2014

L’arte antica per l’uomo di oggi
(Seminario di aggiornamento per la primaria e secondaria di primo grado)


Docente: 
Dott.ssa Maria Paola Masini
Direttrice della Sezione Didattica del Polo Museale Fiorentino

Scopi del seminario:

1- Tutela del patrimonio: consapevolezza della propria storia, senso di appartenenza, rispetto e comportamento corretto.
2- Sviluppo: lettura del territorio, la lettura iconografica dell'opera d'arte (simbologia, lettura di un soggetto sacro, mitologico, allegorico), come ci si orienta in un museo
3- Esercizio: lettura e confronto con gli insegnanti, presentazione di elaborati delle scuole

Luogo: Sala de' Ducento, Palazzo Vecchio

Costo: gratuito

IL SECONDO SEMINARIO: 18/01/2014

I bisogni educativi speciali: l’analisi e l’intervento didattico
nell’ottica dell’inclusione per tutte le tipologie
(Seminario di aggiornamento per la primaria e secondaria di primo grado)


Docente: 
Dott.ssa Valeria Angelini
Dott. Luciano Belardi

Scopi del seminario:

1- ICF: classificazione internazionale del funzionamento
2- I bisogni educativi speciali: la normativa.
3- Didattica inclusiva: metodologie

Luogo: Sala de' Ducento, Palazzo Vecchio

Costo: gratuito

mercoledì 27 novembre 2013

IL PRIMO SEMINARIO: 14/12/2013

Formazione del pensiero logico e della responsabilità personale attraverso la 
regolarità ed il ritmo nelle attività quotidiane. L'imitazione come base 
dell'apprendimento e per la formazione della personalità
(Seminario di aggiornamento per le scuole dell'infanzia 3-6 anni)


Docente: 
Dott.ssa Anna Borgia, Psicopedagogista 

Scopi del seminario:

1- Guida alla coscienza e alla responsabilità personale: la persona, il temperamento e il carattere, la conoscenza dei periodi sensibili per l'apprendimento delle funzioni esecutive tra i 3 e i 6 anni
2- Cenni sullo sviluppo fino all'adolescenza: problematiche dell'apprendimento, del metodo di studio, intellettuali e affettive legate al nucleo familiare.
3- Autorità e ubbidienza: metodo per essere autorevoli, l'originalità del singolo, l'impatto con un metodo rigido (flessibilità e resilienza)
4- Esperienza: "Asilo nel Bosco" a Ontignano

Luogo: Sala de' Ducento, Palazzo Vecchio

Costo: gratuito

martedì 26 novembre 2013

Comunicato

L'attività di Firenze Magnifica, con il patrocinio del Comune di Firenze Assessorato all'Educazione, in collaborazione con la rivista il "Governo delle Idee", con "L'università delle Mamme", con il "Polo Museale Fiorentino-sezione Didattica", prosegue con 5 corsi con cadenza mensile, dal 14 dicembre 2013.

Tutte le informazioni sulla pagina  SEMINARI 2013-2014

sabato 23 novembre 2013

Convegno Autismo e Scuola : Quale Rapporto ? sabato 23 novembre 2013

A. Calabrò

G.Petroniro

G.Petroniro


A.Calabrò

R.De Pasquale

G.Petroniro

Convegno Autismo e Scuola :Quale Rapporto ? sabato 23/11/2013

C. Giachi-G.Petroniro-G.Francia-A.Santini 

C.Giachi-G.Petroniro-G.Francia-A.Santini

G.Francia-C.Giachi-G.Petroniro-P.Visconti

G.Francia-C.Giachi-G.Petroniro-A.Santini

G.Francia-C.Giachi-G.Petroniro-P.Visconti-A.Santini


A.C.Murano-G.Francia-C.Giachi-G.Petroniro-P.Visconti-S.Santini

23 novembre 2013 Convegno Autismo e Scuola : Quale rapporto ? Sala d'Arme palazzo Vecchio Firenze



 
Gianni Conti - Susanna Agostini
 
 

martedì 12 novembre 2013

AVVISO URGENTE
VISTO , LA NUMEROSA ADESIONE SI AVVISA CHE NON POTRANNO ESSERE ACCOLTE LE DOMANDE DI ISCRIZIONE AL CONVEGNO SULL'AUTISMO DEL 23/11/2013 PERVENUTE OLTRE IL GIORNO 12/11/2013 .
VISTO L'INTERESSE SUSCITATO PROSEGUIREMO IN FUTURO AD ALTRI INCONTRI DI AGGIORNAMENTO SULLO STESSO TEMA .
LA SEGRETERIA

giovedì 17 ottobre 2013

Convegno "Autismo e scuola: quale rapporto?" - 23 novembre 2013


L'Associazione Firenze Magnifica organizza il 23 novembre 2013 ore 8:45 il Convegno gratuito dal titolo: "Autismo e scuola: quale rapporto?", con il Patrocinio del Comune di Firenze, la collaborazione di ANIMO (Associazione Nazionale Indirizzo Motorio) e della rivista "Il Governo delle Idee". La partecipazione prevede l'assegnazione di crediti formativi per i docenti che avranno compilato il modulo, inviato agli indirizzi indicati, e partecipato al Convegno.

Lo sforzo che sta facendo Firenze Magnifica nei confronti del mondo della scuola è quello di creare una rete di collaborazioni e dibattiti per dare solidarietà ai disagi, fornendo ai docenti le ultime conoscenze scientifiche, così da applicare una didattica adatta. 
L'Associazione si rivolge per questo non soltanto ai professionisti della didattica, ma anche ai genitori per migliorare i rapporti di classe e affrontare insieme, in solidarietà, i disagi che possono emergervi.
Per questi obiettivi è fondamentale una collaborazione fra associazioni con le stesse finalità per attivare sinergie e interventi efficaci e multidirezionali. Per questo offriamo gratuitamente
 alla comunità parte della conoscenza e del tempo delle professionalità che collaborano con noi. Il rapporto con le Istituzioni è humus vitale perché le necessità degli insegnanti, degli alunni e dei genitori abbiano gli strumenti per creare canali di ascolto e di intervento.
Ringraziamo sentitamente il Comune di Firenze, le professionalità e le associazioni che hanno collaborato e reso possibili finora i nostri interventi.

Ricordiamo che dal 14 dicembre partiranno i corsi formativi, le cui date sono visibili nel "Programma generale", scaricabile sotto, eventi tutti sotto il Patrocinio del Comune di Firenze, quindi fornenti crediti formativi.

Chiunque voglia collaborare ci contatti via e-mail.

Manifesto convegno:

https://docs.google.com/file/d/0B6zIKlQOFZkBZVZFMHNNTmhZUEU/edit?usp=sharing

Brochure convegno autismo:

https://docs.google.com/file/d/0B6zIKlQOFZkBdmxaMzNMV2JZR28/edit?usp=sharing

Modulo di partecipazione:
https://docs.google.com/file/d/0B6zIKlQOFZkBeTlZVXI4a2ZRbW8/edit?usp=sharing

Programma generale Firenze Magnifica:
https://docs.google.com/file/d/0B6zIKlQOFZkBQU90N2JyY28yYzQ/edit?usp=sharing

mercoledì 2 ottobre 2013


QUEL PANORAMA VIOLATO

di Luigi Del Fante

E' stato scritto: «Il "nuovo" Giardino delle rose, sotto piazzale Michelangelo, ospita le sagome visionarie di Jean-Michel Folon. L'incanto di questo giardino-terrazza tra i più belli di Firenze, è lasciarsi guidare dalle dodici fantastiche creature, opera dello scultore belga, frutto di una donazione della vedova Folon, Paola Ghiringelli. Lo spazio è stato allestito in modo da accogliere al meglio le opere (dieci sculture in bronzo e due gessi) donate a Firenze, con cui Folon stabilì nel 2005, in occasione della sua esposizione al Forte Belvedere, un intenso legame affettivo, poco prima di morire. [:..J Partir, grande cornice metallica a forma di valigia che esalta il panorama di Firenze».

La scultura/cornice è senza dubbio densa di poesia, evocatrice di sogni, di voglia di partire, non solo fisicamente, ma anche con la mente, al futuro e, magari, anche ai ricordi belli d'un tempo... Ma il panorama di Firenze e, soprattutto, "quel" panorama straordinario che si gode da quella precisa postazione, appena si entra nel giardino, sulla sinistra (tra l'altro miracolosamente rimasto indisturbato da clementi tecnologici come antenne, tralicci, parabole) non ha bisogno di "aggiunte al contorno", deve essere lasciato libero da ogni confine, in modo che l'osservatore possa apprezzarlo in libertà, senza soluzione di continuità, in tutta la sua bellezza, seduto, in silenzio, sulle panchine, come "dolcemente" suggerisce il turista di bronzo, seduto anch'esso in tranquilla ed estatica contemplazione, senza tempo: proprio come senza tempo vorrebbe che fosse ogni cittadino del mondo che per avventura si trovi a passare da quel luogo d'incanti, splendidamente appollaiato sul fianco della collina di Monte alle Croci.

Questa scultura/cornice avrebbe avuto molto probabilmente una collocazione più consona con la vista "reale" dell'orizzonte marino, in modo da esaltare davvero il movimento fantastico del bastimento in mezzo al mare, sulla cresta delle onde sempre nuove, spumeggianti, scintillanti nel meriggio d'estate e luccicanti di sogno nelle notti di luna.

Comunque la scultura Partir avrebbe potuto essere sistemata in altra posizione, sempre all'interno del Giardino delle Rose, ma in un punto più defilato, pur sempre dotato di un panorama eccellente. E tutta una questione di sensibilità e di buon senso: due qualità imprescindibili per coloro che operano nella gestione e conservazione delle città storiche e in modo speciale per quelle dichiarate Patrimonio dell'Umanità dall'Unesco; ma spesso assenti. Perché, allora, lasciarsi abbagliare, sull'onda di un entusiasmo istintivo o di una moda del momento, e azzerare una delle qualità salienti di un luogo d'eccezione, già lì presente da secoli, con tutta la sua bellezza (cui niente potrebbe aggiungere di più), subito pronti a regalare una splendida occasione al "genio" di turno, più o meno esaltato dalla critica? Qualcuno ha scritto: «Partir, grande cornice metallica a forma di valigia che esalta il panorama di Firenze». E la sublime e discreta bellezza delle rose?

Luigi Del Fante, architetto fiorentino

mercoledì 25 settembre 2013

Q
 
VENERDI' 4 OTTOBRE CONVEGNO
 
4/5 OTTOBRE 2013 FIRENZE
ISTITUTO DEGLI INNOCENTI
SALONE BRUNELLESCHI
 
 
LUDOTECHE LUOGHI COMUNI ?
 
VENERDI'
La mattina
SALUTI ISTITUZIONALI
(Comune di Firenze -Istituto degli Innocenti -Regione Toscana)
 
INTERVENGONO
ARIANNA GUARNIERI
GIANFRANCO STACCIOLI
GABRIELLA FAVARO
GEK TESSARO
STEFANO FILIPPONI
FIORETTA MARIOTTI
 
IL TEATRO DISEGNATO
IL CUORE DI CHISCIOTTE
Pranzo a Buffet  (organizzato dai ragazzi del CFP)
Il pomeriggio
WORKSHOP PARALLELI A CURA DELLE LUDOTECHE FIORENTINE
 
SABATO
Ore 15 Presentazione del volume  Alla  ricerca di....UN MARE DI GIOCHI
Ore 16 RASSEGNA DI LABORATORI DELLE LUDOTECHE FIORENTINE
APERTI ALLE FAMIGLIE E ALLA CITTA'
Organizzazione Comune di Firenze - Direzione Istruzione
via Nicolodi 2 Firenze
Tel . 055/2625824
 

Q
 
Alla Direzione Istruzione del Comune di Firenze - Servizi Educativi
Oggetto :  iscrizione al Convegno Ludoteche : luoghi comuni?
 
Il/la sottoscritto/a
 
Cognome ____________________________________  Nome _____________________________________
 
Professione __________________________________ Ente di appartenenza ________________________
 
Sede               _______________________________________
E mail             _______________________________________
Telefono        _______________________________________
 
Dichiara di iscriversi al convegno  con le seguenti opzioni :
 
 
*    workshop scelto (4 ottobre)            a            b           c          d          e           f            g
*    visita guidata alle ludoteche (5 ottobre ore 10 – 13)                    SI’            NO        
 
 
CONSENSO AI SENSI DEL D.lgs. 196 del 30.06.2003 in vigore dal 04.01.2004,    concede                SI’            NO
       
 
Reinviare la scheda di iscrizione all’indirizzo mail convegnoludotechefirenze@comune.fi.it

martedì 3 settembre 2013


FIRENZE, UN PATTO DA RISPETTARE

di Gianni Conti

 

Passeggiando per Firenze, dal centro ai quartieri periferici del nord-ovest, l'osservazione che spontaneamente emerge su ogni altra è che mai come in questa stagione si è parlato tanto di lotta al degrado facendone molta poca. A una periferia squallida e caotica, si contrappone un centro storico sempre più banalizzato e disor‑
dinato, privo di quella tutela che hanno altre città europee ugualmente assediate dal turismo di massa, vedi Parigi, Londra, Berlino, Vienna.
Il panorama urbano complessivo non è per niente incoraggiante, anche se criticare è facile e amministrare, in tempi come i nostri, è molto difficile, non solo per il cosiddetto "Patto di stabilità", ma anche per la scarsa fantasia ed esperienza di numerosi amministratori locali.
Dunque, nonostante la benevolenza della stampa, attraverso la cronaca cittadina, la difesa d'ufficio non è sufficiente ad assolvere — dopo quattro anni — la Giunta comunale nel suo complesso. Il problema
principale riguarda, in particolare, come evitare la sclerosi della città che sembra sull'orlo del collasso, e non può attendere ancora a lungo un programma organico che le consenta di razionalizzare la mobilità
cittadina e il conseguente traffico caotico, con l'infernale epicentro piazza San Marco — stazione Santa Maria Novella, con varie zone roventi, in primis l'Oltrarno. Quattro lunghi anni non sono stati sufficienti a far partire i lavori delle linee tranviarie numero
2 e 3, nonostante il cosiddetto "rinnovamento generazionale", praticato dal "Rottamatore". Ma al di là di questi gravi ritardi, sicuramente attribuibili alla scarsa esperienza di alcuni assessori, posti in ruoli troppo delicati, c'è stata molta presunzione e poca umiltà. Firenze necessita di una dedizione costante, soprattutto da parte del sindaco, eletto dai cittadini.
La stagione degli slogan e degli spot è alla fine. Ora è necessario ritrovare l'entusiasmo del primo anno, del debutto. Firenze ha necessità di  una "vera rivoluzione": una rivoluzione estetica e funzionale.

Una città capitale di cultura civile, deve dare una misura umana e, come so­stiene l'arcivescovo, ritrovare i valori dell'etica e coniugarli al pensiero e l'amore dei fiorentini, nativi e adottati. Voler dare ricette per mi­gliorare la situazione potrebbe apparire presuntuoso, ma il mio passa­to può servire di riferimento anche ai rinnovatori. Ma poi, rinnova­tori di che cosa? Il problema interessa di più il quadro politico nazio­nale. A Firenze, oggi, si riscontra una generale domanda di tutela ambientale. Un cambiamento che può essere finalizzato a un priori­tario obiettivo: elevazione della qualità della vita urbana, in partico­lare nelle ore notturne. Per raggiungere questo obiettivo è d'obbligo la risposta a due specifiche domande: lavoro e ripresa economica. Dunque a Firenze occorrono coraggiose iniziative di rinnovo urba­no, soprattutto per dotare tutti i quartieri degli indispensabili servi­zi essenziali per il miglioramento della qualità della vita quotidiana. Secondo quest'ottica si dovrà mettere mano a una serie di trasfor­mazioni urbane (aree dimesse), tese a trasformare il volto ambienta­le recuperando una serie di spazi liberi che, in parte, sono stati già in­dividuati dal sindaco nei "cento luoghi" ma, purtroppo, non portati a termine. Tutti i grandi fatti che dovranno caratterizzare il futuro di Firenze, dal sistema della mobilità al piano strutturale (inadeguato), alla realizzazione delle tramvie, al polo fieristico, al Maggio musica­le, a un grande auditorium, dovranno ragionare in termini di "Fi­renze spa". La società fiorentina saprà farlo? Come arrestare la disoc­cupazione giovanile? Oramai le uscite dal mercato del lavoro supera­no, da tempo, gli ingressi. A Firenze, oltre alle "primarie", sono necessarie anche le scuole serali per aggiornare gli amministratori lo­cali ancora non entrati in partita.
 

 

lunedì 19 agosto 2013


BOZZA PROGRAMMA “ASSOCIAZIONE FIRENZE MAGNIFICA”

AUTUNNO / INVERNO 2013/2014

 

Ritenuto che l’Associazione culturale “Firenze Magnifica” è animata dalla finalità di promuovere la valorizzazione e l’organizzazione di eventi culturali, realizzando una dinamica intesa tra l’Associazione e gli appassionati d’arte attraverso mostre, convegni, conferenze, tavole rotonde  e proiezione di documentari su personaggi che hanno dato lustro al nostro Paese, il direttivo dell’Associazione propone per il prossimo autunno – inverno 2013/2014 :

 

-          un ciclo di conferenze sui protagonisti della politica e della cultura italiana del dopoguerra;

-          un censimento degli artisti fiorentini e toscani del Novecento;

-          tre mostre di pittori fiorentini contemporanei ( da individuare)

-          tavole rotonde sui temi e progetti relativi allo sviluppo economico e sociale della città di Firenze e della “Area Metropolitana Fiorentina” ;

 

Iniziando  a settembre (…dopo il 20!) con:

 

Assemblea ricordo di Carla Guiducci Bonanni   con

Antonio Paolucci,  Cristina Acidini, Marco Carraresi, Paolo Bambagioni ……………

 

 

giovedì 25 luglio 2013


FIRENZE: UNA DECADENZA INARRESTABILE?

 

di Bruno Santi 
   Firenze è ormai una città che mostra inequivocabilmente in tut­te le sue componenti, popolazione e amministratori, nono­stante l'affannarsi di questi ultimi a mostrare disponibilità ver­so progetti che però non sembrano avere fini di ampio respiro, una vera decadenza, sia nei propri aspetti esteriori sia nel proprio spirito. E ciò che più stupisce in questo regresso di una città che vive ancora è che esso si è consolidato in non più di una decina d'anni, grazie al­le realizzazioni del suo passato, con buona pace di chi depreca che Fi­renze si tenga ancora acriticamente attaccata alle testimonianze d'an­tan, che anzi sfrutta senza pensare seriamente a rinnovarle, o perlo­meno a renderle più attuali, tra le più ammirate e visitate del mondo. Manca un progetto generale che tenga conto delle trasformazioni che la società ha subito negli ultimi tempi. Tutto sembra casuale, con ac­comodamenti che hanno più il carattere del rattoppo che dell'inter­vento solidamente meditato.Uno degli aspetti deteriori che affliggono Firenze, e che purtroppo in­teressano anche altre città della Toscana, la quale sembra davvero una terra di conquista dove lentamente si stanno disgregando quegli aspet­ti che hanno reso questa famosa nell'opinione collettiva, e che fini­ranno (questo è il paradosso) per escluderla dall'attenzione generale, appiattendola definitivamente tra le località in decadenza (effetto que­sto che già si nota nella parte settentrionale della regione) è la forte ca­renza di infrastrutture, un traffico intensissimo e indisciplinato, l'as­salto del turismo di massa, l'abbandono delle culture tradizionali, la mancanza di uno spirito civico che la animi e la renda soggetto vivo. Non parlo ovviamente degli aspetti vernacolari o beceri, ma di una vi­ta che si svolga consapevolmente nelle zone che grazie a un insediamento secolare, hanno assunto l'aspetto che la rende agevolmente individuane , di un vero spirito di popolo che si senta protagonista del­l’azioni che necessariamente si svolgono nel tessuto sociale e una comunità costituitasi attraverso lo svolgersi del tempo. quarant'anni fa, i rioni avevano caratteristiche proprie. Nelle piazze si i­mparava ad andare in bicicletta. Sul greto dell'Arno si gio­cava o si passeggiava. Le botteghe non avevano aspetti generalizzanti. Gli spazi pubblici non erano svenduti o commercializzati Esisteva infine una consapevolezza civica che coinvolgeva i  problemi della città. Quando il Pignone fu in crisi, ad esempio , tutta la cittadinanza prese posizione. Ora , sembra che un atteggiamento individualistico e di conseguenza edonistico , coinvolga la maggior parte della cittadinanza, facen­do tornare perfino un modesto senso di dignità che è il fondamentale  supporto della convivenza civile. E’ probabile che anche alcune scelte delle amministrazioni che si sono succedute al  governo della città abbiano favorito questo disimpegno e disinteresse per un volto ordinato e dignitoso. Ma ci sono anche occasioni minimali che sembrano favorire un certo senso di trascuratezza e di sciatteria. Le postazioni  dei cassonetti dei rifiuti, per esempio, particolarmente fastidiose e  ­ingombranti specie nel centro storico, lungi da stimolare la gente  a sistemare  ordinatamente la spazzatura, sembrano che invitino a un deposito  indifferenziato di oggetti, anche molto grandi di sbratto, ormare questi luoghi in vere e proprie disgustose discariche. I cassonetti  a scomparsa, che sembrano aver risolto in parte questo problema in realtà appaiono ingombranti e scarsamente funzionali. Ritorna qui clamorosamente anche la scarsa educazione dei cittadini che nonostante  l'aspetto dignitoso dei contenitori, continuano a depositare i rifiuti  al suolo o non tengono assolutamente conto della differenziazione  tra i materiali, gettando i rifiuti dove capita.Le biciclette , anche per la mancanza di rastrelliere adeguate, sono legate o abbandonate  a casaccio, talvolta con effetti di ingombro e ostacolo per pedoni o disabili. Presto si trasformeranno in ferrivecchi, con ruote contorte  o asportate.Le strade di Firenze sono ancora dei veri e propri percorsi di guerra, interventi recenti per migliorare questa incresciosa situazione , per le condizioni del selciato o dell'asfalto. Percorrerle col motorino o in bicicletta è sottoporre chi guida a sbalzi e scossoni, talvolta anche pericolosi. Si veda ad esempio il fondo stradale di piazza Brunelleschi , uno dei luoghi più degradati e indecorosi della città.
Un altro esempio  clamoroso di tale situazione è da riscontrarsi in piazza della Libertà. Un luogo che avrebbe un indiscutibile pregio, quello di presentare due momenti storici diversi della vicenda di Firenze.        Da una parte troviamo infatti l'antica porta San Gallo, trasformata poi in cannoniera, ma comunque con una lapide che ricorda la sua costruzione tardo-duecentesca. Dall'altra, l'arco trionfale dedicato a Francesco Stefano di Lorena (granduca di Toscana dopo l'estinzione della linea maschile medicea e poi imperatore con Maria Teresa), raro  esempio in città di manufatto celebrativo, e per di più di un au­tore  forestiero, tale Jadod, del 1739. Ebbene, tutto il piano di calpe­stio attorno alla misera fontana è caratterizzato da toppe di asfalto, pericolose per chi vi cammina e indubbiamente indegne di un luogo così illustre, che ormai è diventato solo un enorme e deprimente spartitraffico per i veicoli che percorrono i viali.
Purtroppo, anche quando questi inconvenienti vengono rimediati, il lavoro di bitumatura è svolto molto spesso in modo pedestre e tra­scurato, senza adeguamento dei livelli alla sede stradale, con ulterio­ri motivi di disagio per i guidatori.Cosa dire poi di quelli che potrebbero essere gli spazi cittadini più at­traenti e meritevoli di particolare attenzione, come il greto dell'Arno o i viali dei Colli (Michelangelo, Galileo, Machiavelli: non a caso de­dicati alle maggiori personalità fiorentine egemoni in ogni attività dell'ingegno e della creatività umana): sono diventati ricettacoli di ri­fiuti, assolutamente privi di ogni manutenzione o ripristino.I viali di circonvallazione son pieni di detriti di alberi e di foglie ca­dute (nelle stagioni fredde), che restano a marcire a lungo, finché non si dà disposizione di toglierle tutte assieme.Un aspetto deplorevole è poi quello dei muri imbrattati dai cosid­detti graffiti, che ormai deturpano molte parti della città. In partico­lare, questi presunti artisti (che fra l'altro, specialmente all'estero, pos­sono davvero esprimere segni interessanti ed esteticamente positivi) imbrattano le pareti appena ritinteggiate, come se fossero animati da un astio incomprensibile. Ogni segnale stradale, ogni indicazione è coperto da adesivi o da segni tracciati a spruzzo, tanto da risultare (è il caso degli orari dei bus, per esempio) illeggibili, con evidente disa­gio per i viaggiatori e rivelano l'assoluta asocialità dei loro autori.Particolarmente spiacevole è l'aspetto dell'appena rinnovato muro di contenimento della ferrovia nei pressi della stazione Statuto, i cui mat­toni sono pressoché ricoperti da scritte, in certi casi anche volgari e dal contenuto violento, e da graffiti che non hanno nessun merito ar­tistico che perlomeno in certi casi possono dimostrare alcuni tra gli autori di queste espressioni grafiche più sensibili alle forme e ai coloz ri e che si possono forse considerare anche interessanti esempi di im­pegno artistico contemporaneo. Ancora, per testimoniare come non vi sia meditazioni in scelte di traffico, nella vicina piazza dell'Unità, l'assurda gimkana imposta agli autobus dell'Ataf per giungere al ca­polinea (del numero 4) in spazi ristrettissimi e spesso occupati da al­tri veicoli, è uno degli esempi di soluzioni affrettate e irrazionali.Credo sia superfluo parlare delle condizioni, mai veramente affronta­te con la volontà di rimediarvi definitivamente, di due tra i luoghi più suggestivi della città: la piazze della Santissima Annunziata e di Santo Spirito. La prima, il cui odore tipico è ormai quello dei liquidi orga­nici lasciati dai tanti disperati che vi dimorano, anche sotto i loggiati di Baccio d'Agnolo e del Brunelleschi; la seconda, per le note e con­solidate caratteristiche di luogo di spaccio, di risse, di frastuoni not­turni, di danneggiamenti al sagrato e alle pareti dell'insigne chiesa bru­nelleschiana. Ultimamente, il loggiato degl'Innocenti è ingombrato da due scivoli colorati da un improbabile azzurro, che celebrano il fu­turo museo dell'Istituto, ma che contrastano decisamente con la cro­mia preminente di quel contesto ambientale e architettonico.E, lì nei pressi, l'indecoroso spettacolo degli edifici della citata piaz­za Brunelleschi. La Rotonda, ultimo progetto dell'illustre architetto fiorentino, è violentemente deturpata da scritte anche oscene, trac­ciate (ulteriore oltraggio!) sulle pietre arenarle del rivestimento, che com'è noto sono particolarmente assorbenti e quindi decisamente ar­due da ripulire, qualora se ne avesse voglia e opportunità.Per quanto riguarda poi l'organizzazione degli spazi verdi, non si può che osservare che quasi tutti risultano in condizioni paurose di de­grado e attestano ancora una volta la cattiva educazione dei cittadi­ni. Il rinnovato giardino di piazza Leopoldo, appena poco tempo do­po la sua inaugurazione, risulta ingombro di cartacce e di rifiuti, an­che negli spazi destinati a ospitare piccole vasche d'acqua.Una parte di città decisamente degradata è ancora quella tra le piaz­ze di San Marco e della Santissima Annunziata. Il prestigioso ango­lo tra la prima e via degli Alfani, dove si trovano le sedi dell'Accade­mia delle belle arti, della Galleria dell'Accademia e dell'Opificio del­le Pietre dure vede le pareti che ospitano questi antichi testimoni della vicenda culturale fiorentina coperte delle scritte di chi attende di en­trare nel museo, e la strada ingombra dei poster dei venditori abusi­vi, generalmente stranieri, che non si fanno scrupolo di occuparne tutta la sede, lasciando un piccolo spazio a chi percorre la via.Questo accade nei pressi del museo che conserva il David di Miche­langelo, icona dell'arte fiorentina: non si può immaginare cosa pensino i numerosi visitatori che si accalcano in attesa (talvolta la fila ha raggiunto, snodandosi per via degli Alfani, persino via de' Servi). Altro spettacolo deprimente (credo sia inutile citare quello che acca­de normalmente nel tratto tra piazza del Duomo e piazza della Si­gnoria) è quello della fuga dei venditori all'apparire delle forze del- l'ordine, per poi tranquillamente riprendere i loro posti quando queste se ne siano andate.  Non si vede comunque che discrasia possa esserci tra una conduzione dell'amministrazione cittadina solidaristica, aperta ai migranti, at­tenta al disagio sociale, e la preoccupazione per la dignità, il decoro, la pulizia che dovrebbero caratterizzare l'aspetto stesso di Firenze, co sì nota nel mondo (una volta forse) per le sue creazioni d'arte e d'ar­tigianato e per la loro eleganza.Una pessima abitudine, che in Europa pare ormai sussistere solo nel nostro paese, anche da parte di persone che dovrebbero mostrarsi sen­sibili alla dignità del luogo dove abitano, è quella di gettar per terra tutto ciò che ingombra le tasche: quante giovani o anziane signore , per esempio, si son viste liberarsi delle scatole di sigarette semplice­mente buttandole per la strada. Dunque, una città il cui livello di ci­vismo, di attenzione per la qualità della vita sembra trascurato, sia dai cittadini (che non si trattengono nello sporcare le strade, di trasfor­mare gli spazi destinati ai cassonetti in vere e proprie discariche di ri­fiuti, con materassi, reti da letto, mobili e quant'altro) sia dai loro amministratori che anche nella cura dell'aspetto esteriore della città non mostrano né quell'attenzione né quel senso di decoro che inve­ce aveva caratterizzato fin da tempi lontani la sua immagine.La cattiva (se non pessima) qualità dell'arredo urbano, la sporcizia e la confusione che invadono le strade, l'aggressività (si vedano i frequen­ti episodi di violenza che accompagnano la vita notturna, degenerata specie in centro per l'apertura di numerosi locali), la cattiva educazio­ne degli adulti e dei giovani, l'intolleranza, l'attenuazione della vita so­ciale, l'inesorabile affermarsi dell'individualismi non sono certo feno­meni che si possano definire tipici di Firenze, ma in una città di me­die dimensioni come la nostra, si avvertono fastidiosi e generalizzati. Le prospettive di fronte a tali guasti, a tale perdita di dignità e di sen­so civico, sono assolutamente sconfortanti e non riusciamo certo a vederne una via d'uscita, se non con una volontà degli amministra­tori e dei cittadini di fare ciascuno la propria parte, con una lenta educazione al rispetto e l'osservanza, anche volontaria, di norme di convivenza civile che potrebbero, certo non a breve scadenza, ripor­tare Firenze a un grado accettabile di civiltà e decoro .
NOTA  Grazie agli ultimi interventi , alcuni di questi aspetti  sono stati sanati , e di ciò siamo garti all’ultimo sindaco  e all’amministrazione comunale  da lui guidata . restano però a nostro parere ancora  valide alcune osservazioni contenute  in questo testo  , che ci auguriamo possa riuscire di qualche utilità come contributo d’idee per migliorare l’aspetto della nostra città .

BRUNO SANTI - Dopo aver diretto la Soprintendenza per il Patrimonio storico artistico ed etnoantropologico delle province di Firenze, Pistoia e Prato, attualmente dirige l’Opificio delle Pietre Dure di Firenze.
È stato direttore delle Cappelle Medicee dal 1982 al 1992. Si occupa soprattutto di pittura fiorentina e senese del XV secolo. Tra i libri da lui pubblicati citiamo le monografie su Leonardo da Vinci (Milano, 1990), Botticelli, Raffaello (Milano, 1991) e il volume San Lorenzo. Guida al complesso laurenziano (Milano, 1992).
Tratto  da : “ IL GOVERNO DELLE IDEE “  MENSILE DIRETTO DA GIANNI CONTI  numero 120

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