lunedì 24 ottobre 2011

Regione Toscana                 Consiglio Regionale
Mercoledì 26 ottobre 2011 Palazzo panciatichi Sala Gigli ore 17,00  Via Cavour n.4 Firenze

Intervengono:                         MARCO CARRARESI
                                  Consigliere Segretario Ufficio di Presidenza

                                                ALESSANDRO GALOPPINI
                                  Relazioni economiche e culturali per l'IRAN

                                                 GIOVANNI PALLANTI
                                                      Storico e scrittore

                                                GIANCARLO ROCCHICCIOLI
                                             Padre Scolopio , Storico Medievista

                                                       EZIO CARTOTTO
                                                              Scrittore

     Conclude :                S.E.l'Ambasciatore della Repubblica  Islamica dell'IRAN
                                         SEYYED MOHAMMAD ALI' HOSSEINIa l’Ambasciatore

della Repubblica Islamica dell’Iràn

Seyyed Mohammad Alì Hosseini

venerdì 21 ottobre 2011

UNA VETRINA PER IL SINDACO Alessandro Del Taglia

 
E' inutile rifare la storia di quanto è stato annunciato a Firenze dalla Giunta Renzi in questi ultimi due anni; è sufficiente sot­tolineare come da questo periodo si esca con molte buone in­tenzioni e, per ora, poche certezze.
Infatti, al di là del lodevole cambio di marcia rispetto alla modesta e grigia andatura della Giunta Domenici, Renzi ha impresso una for­te accelerazione sui problemi della mobilità cittadina, ottenendo con­sensi, popolarità e interviste in quantità industriale. Però, molti sono i punti interrogativi che discendono proprio dal Pia­no strutturale, indicato come base di partenza principale del pro­gramma urbanistico di Firenze per i prossimi vent'anni. Farebbe parte ormai della consuetudine iniziare l'analisi sulla si­tuazione economica della nostra provincia con un richiamo alla cri­si in atto in tutto il Paese, che si manifesta in termini sempre più drammatici, anche in previsione della nuova manovra economica in corso di aggiustamento. Come si risponde alla preoccupante cri­si, i cui connotati e rischi di ulteriore disoccupazione vengono in­dividuati e denunciati dalle diverse parti sociali e politiche? Rispo­sta: tutto è sotto controllo; arriveranno i beni demaniali, caserme, aree dismesse pubbliche e private a garantire crescita economica, sviluppo industriale e sociale. È un quadro oltremodo ottimistico. Ebbene, di fronte a una crisi strutturale come quella che stiamo vi­vendo sono indispensabili risposte più certe e radicali, che possano arginare l'eventuale e temuta recessione con conseguenze devastan­ti sull'occupazione. A Firenze, passata la buona stagione turistica, incamerata la provvidenziale "tassa di soggiorno", occorrerà attiva­re interventi operativi capaci di accrescere in modo urbanistica­mente ordinato l'assetto e l'immagine della città e della sua fragile economia, basata quasi esclusivamente sul territorio. I temi urba­nistici che ci stanno davanti sono purtroppo molti e delicati, pro­venendo da quasi vent'anni di inerzia propositiva é operativa che ha portato al logoramento le principali strutture e infrastrutture cit­tadine e del comprensorio interurbano.
Nonostante il Piano strutturale, le Ferrovie dello Stato, con l'accor­do per il sottopasso e la stazione Foster, hanno trovato il modo per ottenere aree edificabili in grande quantità in cambio di un buon "ri­sarcimento" sui possibili disagi urbani.
Come dire, l'eccezione (volumi edificabili) conferma la regola (volu­mi zero) del Piano strutturale. In teoria, nei prossimi vent'anni, l'e­sclusiva delle aree edificabili cittadine sarà nelle mani dei padroni di Castello e delle aree di risulta delle Ferrovie, già dello Stato ma ora privatisticamente gestite.
Per quanto concerne la cosiddetta Area metropolitana fiorentina sia­mo sempre nella commedia pirandelliana. In questo clima di "tripudio del campanile", il presidente della Provincia di Firenze dimostra la vo­lontà di superare gli anacronistici veti e steccati. Ogni toscano può con­statare come, nelle condizioni date, sarà difficile superare differenze al­l'insegna di: "mai con Firenze!". Stupidamente, siamo ancora a Mon-taperti e Campaldino. Fra tanto dissennato e isterico agitarsi, nulla si decide concretamente sulla città metropolitana, sulla revisione delle province, sull'aeroporto, sulle infrastrutture, sull'auditorium ecc. Purtroppo, nonostante il positivo attivismo del sindaco Renzi, abbia­mo una Firenze chiusa in se stessa, assediata, costretta all'isolamento e, dunque, perdente nei confronti dei comuni del comprensorio e de­stinata all'avvitamento. Autorevolmente autarchica, la sfida per la cit­tà di Firenze può essere vinta se dalle parole, abbandonando le elabo­razioni di fantasia, passeremo realmente ai fatti. L'economia e la lotta al degrado, oggi, si spostano sui progetti e sul territorio inseguendo le strutture e le infrastrutture che il territorio intercomunale offre; il re­sto sono trovate effimere di scarsa sostanza e durata.
Alessandro Del Taglia   Presidente del Rotary Michelangelo









venerdì 7 ottobre 2011

EVENTI

Maurizio Morandini , Roberto Nativi e Giuseppe Zanetti , sono onorati di invitarLa all'incontro
"una storia di etica vista nell'epoca  dell'"egoismo  democratico"
                                     GIORGIO MORALES
                                   " I MOZZAORECCHIE"*(1)
Il giorno  venerdì 14 ottobre 2011 ore 17,00
presso la Sala Luca Giordano di Palazzo Medici Riccardi via Cavour , 1 Firenze
relatori:
                 Prof. Stefano Merlini
                  On.   Michele Ventura
                 Dott.  Gianni Conti
porterà un saluto un rappresentante dell'Amministrazione Provinciale
*(1)
Un pezzo di storia politica fiorentina, ormai dimenticata: questo è il tema che Giorgio Morales ha trattato, con accurate ricerche soprattutto sui quotidiani dell’epoca. Protagonisti gli ex-azionisti, i “mozzaorecchie”, così definiti, da qualche gazzettiere, per il loro presunto giacobinismo moralistico: Piero Calamandrei, Ferruccio Parri, Tristano Codignola, Enzo Enriques Agnoletti ed altri, provenienti dal disciolto Partito d’Azione, o i più giovani passati direttamente dal Movimento di Unità Popolare al Partito Socialista Italiano. Ma anche i socialisti, come L. Mariotti, G. Pieraccini e L. Lagorio e i democristiani, come N. Pistelli e I. Butini, con la figura centrale del Sindaco Giorgio La Pira . Scorrono vicende politiche come l’autonomia socialista, il centro-sinistra, la Giunta La Pira-Agnoletti. Presente e partecipe anche il giovanissimo Giorgio Morales che in quegli anni iniziava la sua lunga carriera politica. Ma il libro non è autobiografico, se non per qualche rapido cenno a ricordi personali che danno vivacità al racconto.