lunedì 2 dicembre 2013


INTERNET

SICUREZZA E PRIVACY

              

Il tema della sicurezza e della privacy nei sistemi informatici ci pone non poche riflessioni sulla rivoluzione informatica, sulle origini dell’internet,  sulla  dimensione sociale,politica, economica commerciale della rete.

In pochi anni abbiamo assistito a trasformazioni dei computer da macchine “mangia numeri, nate per effettuare operazioni matematiche troppo complicate per la mente umana, in macchine “tutto fare” che consentono di scrivere e immagazzinare milioni di pagine, rispondono al telefono, offrono giochi interattivi molto realistici

Che cosa è internet? A cosa serve?

La grande rete informatica ha assunto nel tempo una notevole importanza poiché ha  la capacità di soddisfare il bisogno di comunicare. Internet è un sistema astratto, ma può sostituire telefono,fax,posta,giornali,tv. La caratteristica fondamentale di internet, è quella di essere una risorsa formativa e luogo di interazione culturale sociale ed economica, che si può svolgere in un luogo virtuale, accessibile per via telematica in cui non è indispensabile avere una realtà fisica. Con il trascorrere degli anni la comunicazione via web ha accentuato le caratteristiche di strumento di ”comunicazione globale”,mostrando capacità di adattamento alle necessità improvvise dei suoi utenti. Oggi, la condivisione delle informazioni su scale sempre più vasta rende complessa l’attività dei dati riservati;la possibilità di diffondere le informazioni attraverso strumenti on ed off-line aumenta il rischio che tali informazioni vengano trafugate da malintenzionati. Certamente uno dei luoghi comuni più frequenti dell’odierno dibattito in corso nel nostro paese sul tema del diritto alla riservatezza è l’osservazione secondo la quale “non c’è Privacy senza sicurezza”. Infatti sia la direttiva n. 46/95 in tema di libera circolazione dei dati personali,quanto la legge 675 del 96 sulla privacy,(a sua volta sostituita dal Dlgs. 196/2003),stanno ad indicare l’architettura della sicurezza sia, sotto l’aspetto tecnologico,sia quello giuridico. La sicurezza del transito dei dati su internet è un problema che riguarda principalmente la moltitudine di navigatori che si collegano alla rete attraverso le normali linee telefoniche o attraverso collegamenti ADSL. Si può avere una sicurezza al 100% e una privacy al 100%? Penso proprio di no. Ma un richiamo alle regole ai colossi della rete (Google,Skype,ecc.), in modo da coniugare protezione dei dati e trasparenza,potrebbe rendere la rete uno strumento di democrazia. Per quanto riguarda l’utilizzo privato del personal computer,tanti sono i problemi, da quello  legato alla pirateria del soft-weare, alla copiatura dell’uso non autorizzato dei PGM di  proprietari,ossia creati da aziende informatiche e distribuite a pagamento,ai virus, ai diritti di autore,allo sviluppo del commercio virtuale,agli Hacker. Oggi, tutti sono in rete dai bambini di 10 anni ai nonni over 65. I siti di socializzazione sono un fenomeno sociale ed economico in crescita esponenziale e tra le nuove generazioni va promosso un uso responsabile. Soltanto attraverso la conoscenza si può arrivare alla sicurezza. Perciò,consapevolezza e coscienza, possono allontanare una buona parte dei  pericoli della rete. Occorre la collaborazione di tutti  per avere maggiore sicurezza soprattutto per i bambini e i ragazzi. Per questo, internet andrebbe insegnato a scuola,far capire ai ragazzi l’importanza di questa forma nuova di comunicazione. I giovani rischiano ogni giorno di finire in una delle mille trappole di cui è disseminato il web. Non è per caso che la UE ha chiesto uno sforzo sia all’industria sia agli utenti per rendere il web meno pericoloso per la propria privacy. La rete ha una capacità straordinaria di coinvolgimento e influenzare il sentimento di milioni di persone e lascia tracce indelebili. Ecco,perché,internet va usato con intelligenza e soprattutto buon senso,diversamente può diventare un canale di ingiurie, di vessazioni, di violenza attentando alla dignità della persona umana.

Ma se facciamo riferimento  ai dati pubblicati dai mass-media, non lasciano tranquilli i genitori. Secondo una ricerca Save The Children, l’8% dei minori tra i 14 e i 16 anni che usa internet, mette in rete le proprie foto in cui appaiono nudi. Socialmente ci troviamo di fronte a una generazione curiosa che se da un lato dimostra attenzione e familiarità nei confronti della rete a livello tecnologico, dall’altro non ha ancora gli strumenti per poter individuare possibili pericoli derivanti dalla stessa. Il disagio dei giovani, in questo periodo ha portato alla cronaca fatti molto gravi che a volte sfociano nel suicidio. Come  nel caso di una ragazza di 14 anni di Novara che, a causa di  messaggi  offensivi diffusi  sul web  è stata spinta al suicidio. Oppure, il caso dell’adolescente di 16 anni, gay, di Roma che si lancia dalla finestra, perché veniva deriso dai suoi coetanei sul social network per la sua omosessualità. 

Va sottolineato che i giovani utilizzano internet per scopi di comunicazione spendendo il loro tempo libero on-line, connessi ai siti social network,servizi di messaggistica e programmi di posta elettronica .Ma spesso situazioni di sicurezza non elevata permettono a chiunque di impossessarsi di informazioni personali . Il web è come una medaglia a doppia faccia, si divide tra perversioni e miracoli,un po’ l’uno un po’l’altro .Internet e diventato uno strumento indispensabile della nostra vita ma spesso è anche il posto dove si annidano trasgressioni e desideri inconfessati che vanno dal voyerismo, al brivido del gioco d’azzardo. Uno dei fenomeni del momento sono ad esempio,le cosiddette web-cam girl,ossia ragazze, giovani donne, spesso studentesse o impiegate che si spogliano o si prestano a giochi erotici in cambio di soldi. Come più volte ricordato, la rete Internet è strutturata per favorire la circolazione dell'informazione, che in alcuni casi può essere pubblicata e veicolata” anonimamente”. Non per questo, bisogna criminalizzare internet. I toni apocalittici che la stampa ha spesso usato al riguardo hanno creato, in maniera ovviamente non del tutto ingiustificata, un sentimento di diffidenza che porta tipicamente a considerare la rete come uno strumento inadatto ai ragazzi e ai bambini. Non è cosi. Se da un lato esiste un rischio effettivo che giovani e giovanissimi possano raggiungere informazioni riservate ai soli adulti, dall'altro è anche vero che iniziano a diffondersi strumenti efficienti per guidare la navigazione dei bambini e ragazzi verso rotte sicure. Colpevolizzare il web però sarebbe un errore e  lo dimostra il fatto che in molti casi è stato proprio grazie al suo utilizzo che si sono potuto sconfiggere tragedie. A. Eisten diceva:”la perfezione della  tecnologica e la confusione degli obbiettivi sembrano caratterizzare la nostra epoca. Probabilmente aveva ragione.
 
Sossio Settembre
 
 

 

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