venerdì 21 ottobre 2011

UNA VETRINA PER IL SINDACO Alessandro Del Taglia

 
E' inutile rifare la storia di quanto è stato annunciato a Firenze dalla Giunta Renzi in questi ultimi due anni; è sufficiente sot­tolineare come da questo periodo si esca con molte buone in­tenzioni e, per ora, poche certezze.
Infatti, al di là del lodevole cambio di marcia rispetto alla modesta e grigia andatura della Giunta Domenici, Renzi ha impresso una for­te accelerazione sui problemi della mobilità cittadina, ottenendo con­sensi, popolarità e interviste in quantità industriale. Però, molti sono i punti interrogativi che discendono proprio dal Pia­no strutturale, indicato come base di partenza principale del pro­gramma urbanistico di Firenze per i prossimi vent'anni. Farebbe parte ormai della consuetudine iniziare l'analisi sulla si­tuazione economica della nostra provincia con un richiamo alla cri­si in atto in tutto il Paese, che si manifesta in termini sempre più drammatici, anche in previsione della nuova manovra economica in corso di aggiustamento. Come si risponde alla preoccupante cri­si, i cui connotati e rischi di ulteriore disoccupazione vengono in­dividuati e denunciati dalle diverse parti sociali e politiche? Rispo­sta: tutto è sotto controllo; arriveranno i beni demaniali, caserme, aree dismesse pubbliche e private a garantire crescita economica, sviluppo industriale e sociale. È un quadro oltremodo ottimistico. Ebbene, di fronte a una crisi strutturale come quella che stiamo vi­vendo sono indispensabili risposte più certe e radicali, che possano arginare l'eventuale e temuta recessione con conseguenze devastan­ti sull'occupazione. A Firenze, passata la buona stagione turistica, incamerata la provvidenziale "tassa di soggiorno", occorrerà attiva­re interventi operativi capaci di accrescere in modo urbanistica­mente ordinato l'assetto e l'immagine della città e della sua fragile economia, basata quasi esclusivamente sul territorio. I temi urba­nistici che ci stanno davanti sono purtroppo molti e delicati, pro­venendo da quasi vent'anni di inerzia propositiva é operativa che ha portato al logoramento le principali strutture e infrastrutture cit­tadine e del comprensorio interurbano.
Nonostante il Piano strutturale, le Ferrovie dello Stato, con l'accor­do per il sottopasso e la stazione Foster, hanno trovato il modo per ottenere aree edificabili in grande quantità in cambio di un buon "ri­sarcimento" sui possibili disagi urbani.
Come dire, l'eccezione (volumi edificabili) conferma la regola (volu­mi zero) del Piano strutturale. In teoria, nei prossimi vent'anni, l'e­sclusiva delle aree edificabili cittadine sarà nelle mani dei padroni di Castello e delle aree di risulta delle Ferrovie, già dello Stato ma ora privatisticamente gestite.
Per quanto concerne la cosiddetta Area metropolitana fiorentina sia­mo sempre nella commedia pirandelliana. In questo clima di "tripudio del campanile", il presidente della Provincia di Firenze dimostra la vo­lontà di superare gli anacronistici veti e steccati. Ogni toscano può con­statare come, nelle condizioni date, sarà difficile superare differenze al­l'insegna di: "mai con Firenze!". Stupidamente, siamo ancora a Mon-taperti e Campaldino. Fra tanto dissennato e isterico agitarsi, nulla si decide concretamente sulla città metropolitana, sulla revisione delle province, sull'aeroporto, sulle infrastrutture, sull'auditorium ecc. Purtroppo, nonostante il positivo attivismo del sindaco Renzi, abbia­mo una Firenze chiusa in se stessa, assediata, costretta all'isolamento e, dunque, perdente nei confronti dei comuni del comprensorio e de­stinata all'avvitamento. Autorevolmente autarchica, la sfida per la cit­tà di Firenze può essere vinta se dalle parole, abbandonando le elabo­razioni di fantasia, passeremo realmente ai fatti. L'economia e la lotta al degrado, oggi, si spostano sui progetti e sul territorio inseguendo le strutture e le infrastrutture che il territorio intercomunale offre; il re­sto sono trovate effimere di scarsa sostanza e durata.
Alessandro Del Taglia   Presidente del Rotary Michelangelo









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